SONDRIO – Almeno per i prossimi giorni anche la provincia di Sondrio sarà sottoposta, in quanto zona rossa, al lockdown, come tutto il resto della Lombardia.
“Difficile conciliare le due esigenze fondamentali: quella della salute da una parte e quella economica dall’altra – sottolinea il presidente della provincia di Sondrio Elio Moretti – Un equilibrio che non si raggiunge facilmente, che comporta grandi sacrifici e necessita di infinita pazienza. Faremo tutto il possibile per ottenere un alleggerimento delle restrizioni ora imposte, qualora le condizioni epidemiologiche lo permettano. I cittadini non devono sentirsi abbandonati dal loro territorio”.
Sfumata, in seguito alle precisazioni avanzate ieri dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, la possibilità, accarezzata fino all’ultimo, che si potesse procedere ad una “chiusura a zone”. Da quanto emerso da un incontro tenutosi ieri dall’Unione delle province lombarde sarebbe però emersa l’opportunità, comunque non prima del decorso dei 15 giorni di chiusura generalizzata previsti dall’attuale Dpcm, di procedere con una diversa applicazione delle restrizioni provincia per provincia.
“Per avanzare una simile proposta al Ministro competente – aggiunge Moretti – è necessario dimostrare, con attento monitoraggio di tutti i parametri stabiliti e condivisi a tutti i livelli, che la situazione di determinati territori sia differente da quella attuale”. I parametri considerati sono, oltre all’ormai noto indice RT, che indica la velocità di diffusione del virus, ben altri 21, tra cui anche la situazione di “sofferenza” delle strutture sanitarie del territorio.