SONDALO – Il Comitato a difesa della Sanità di Montagna allarga i suoi orizzonti e mira a tutelare, oltre che il futuro dell’ospedale Morelli di Sondalo, anche quello degli altri presidi provinciali di Sondrio, Morbegno e Chiavenna.
“Gli ospedali pubblici provinciali – sottolineano dal Comitato – in questo momento di stress strutturale, stanno mostrando e dimostrando tutta la loro fragilità ed incapacità di servire a pieno le esigenze della popolazione. Solo uno sforzo congiunto di tutta quanta la provincia potrà porre rimedio a tale situazione, immaginando un futuro diverso per il territorio e la Sanità di Montagna”.
Fra pochi mesi in Regione Lombardia si discuterà di sanità: la “Legge Maroni” volge al termine del proprio periodo di prova, e sarà soggetta a revisione da parte del Consiglio Regionale. Una legge che parrebbe aver dimostrato parecchi limiti, in particolar modo nei confronti degli ospedali pubblici periferici come quelli che riguardano la montagna: un capitolo presente all’interno della legge regionale, ma mai realizzato in maniera efficace.
“Solo uniti potremo tutelare la salute dei cittadini della nostra provincia – sottolinea il presidente del Comitato Andrea Terzaghi – ponendoci di fronte a Regione Lombardia come interlocutori forti e impossibili da ignorare”.
Durante la riunione tenuta dagli attivisti in via telematica venerdì 13 novembre sono stati anche definiti i margini di azione entro cui opera il Comitato, ufficializzati da uno statuto associativo che verrà depositato nei prossimi giorni con atto notarile: “Il Comitato – si legge nello statuto – opera a tutela della salute dei cittadini e della Sanità di Montagna, appoggiando in maniera incontrastata la battaglia istituzionale dei sindaci“.
Un nuovo hashtag affiancherà lo storico messaggio #iostoconilMorelli, proprio a significare il nuovo slancio del comitato verso tutta la provincia: #iostoconlaMontagna.