Sindaci ribelli. Dal Pd: “Scelta forte e rischiosa, dovuta all’incapacità della Regione”

SONDRIO – Lo sappiamo e lo diciamo da tempo: le Olimpiadi del 2026 saranno un appuntamento importante per la provincia di Sondrio, in grado di portare benefici infrastrutturali oltre che una grande visibilità turistica e mediatica. Ma perché l’appuntamento internazionale possa diventare l’occasione di rilancio e svolta che tutti noi auspichiamo è necessario che il nostro territorio si faccia trovare pronto. Per farlo serve un confronto costruttivo che parta innanzitutto dalle istituzioni e che porti ad una sintesi condivisa.

Non vanno in questa direzione scelte come quelle dei sei sindaci dell’Alta Valle che hanno deciso di non partecipare al tavolo con la Regione per discutere delle opere connesse alle Olimpiadi. Una presa di posizione forte, frutto del venir meno del rapporto di dialogo e fiducia con la Regione, che rischia però di compromettere un evento di portata storica che deve portare miglioramenti duraturi e tangibili per valtellinesi e valchiavennaschi.

Da qui la preoccupazione del Pd provinciale che questa rottura possa creare problemi alla realizzazione delle Olimpiadi 2026.

Il blocco del dialogo istituzionale da parte dei sindaci dell’Alta Valle affonda le sue radici nell’incapacità della Regione Lombardia, a trazione leghista, di percepire i bisogni dei cittadini, soprattutto di quelli che vivono in montagna.

In questi ultimi vent’anni abbiamo assistito a politiche territoriali molto spesso imposte e prive di qualsiasi prospettiva e strategia d’insieme: nella sanità come nei trasporti. Non è un caso che proprio la deriva della sanità regionale e la mancanza di prospettiva nella gestione di quella provinciale, con scelte procrastinate o non fatte, sia il tema che in questo momento di crisi anche economica divide un territorio che dovrebbe, oggi più di prima, ritrovarsi unito.

Michele Iannotti
Segretario provinciale PD

 

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