APRICA – Continua la discussione sull’opportunità o meno di permettere l’apertura degli impianti di risalita per il mese di dicembre. Da un lato il Governo Conte, che sembrerebbe orientato per evitare ulteriori occasioni di contagi, dall’altro le regioni alpine che, al contrario, sostengono che uno stop alla stagione invernale sarebbe disastroso e, per questo motivo, hanno approvato un protocollo di sicurezza in grado di evitare il diffondersi del Covid-19.
Nel dibattito si è inserito, tra gli altri, anche il sindaco di Aprica Dario Corvi che ha sottolineato come “Con le giuste regole lo sci non sarebbe un problema”. Corvi ricorda che attorno agli impianti di risalita ruota tutto l’indotto delle località turistiche alpine – il che comprende scuole di sci, bar, ristornati e alberghi – e che chiudere le piste significa porre uno stop forzato a tutto il settore.
“Quando poi sento equiparare il rischio dello sci a quello corso con le discoteche mi chiedo se chi ha fatto queste affermazioni abbia mai sciato – conclude Corvi – Esito della chiusura sarà la morte di molti comprensori. Le società che gestiscono gli impianti di risalita falliranno , trascinando con se tutta la montagna e la sua economia”.