SONDRIO – Con l’annunciato stop degli spostamenti per le feste di Natale servono interventi per evitare che l’economia delle zone di montagna vada incontro ad un tracollo.
A sottolinearlo Colidretti Sondrio che rimarca come “La chiusura degli impianti sciistici e l’annullamento, di fatto, della possibilità di spostarsi in montagna per trascorrere il Natale e il Capodanno va a inasprire ulteriormente la crisi economica che grava sulle strutture ricettive e sulla filiera agroalimentare di Valtellina e Valchiavenna”.
Uno scenario preoccupante comune a tutte le regioni dell’arco alpino che, però, in provincia di Sondrio sembrerebbe essere ancora più preoccupante: “Proprio in Valtellina e Valchiavenna – sottolinea il presidente di Coldireti Sondrio Silvia Marcheisini – il turismo gastronomico e l’integrazione del tessuto agroalimentare al comparto ricettivo riveste un ruolo di primo piano”.
Ma lo “stop al cenone” colpisce anche il segmento vinicolo, che riveste in provincia di Sondrio un ruolo di primo piano: le feste di fine anno fanno registrare tradizionalmente il massimo di domanda di vino. Il settore enologico è quello più colpito a tavola dalle limitazioni dei festeggiamenti anche nelle case, con i cittadini che dovranno dire addio ai pranzi e cenoni da 9 persone in media che hanno segnato il Natale ed il Capodanno nel 2019 secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.