CHIAVENNA – Preoccupa il futuro dell’ospedale di Chiavenna: nei gironi scorso, dopo che un reparto del presidio è stato riservato ai casi Covid, il presidente dei sindaci Roberto Scaramellini ha chiesto rassicurazione sul futuro del nosocomio della Valchiavenna.
“La richiesta fatta ad Asst – sottolinea Scaramellini – è di garantire al territorio che, terminata la situazione emergenziale tutto venga ripristinato e si torni ad investire sul presidio”.
A condividere la preoccupazione dei sindaci anche il comitato “Insieme per l’ospedale di Chiavenna”: “Sappiamo che è stato recentemente classificato come ospedale Covid in quanto è scoppiato un focolaio che ha coinvolto 12 pazienti e, almeno, 13 operatori; ad oggi il reparto di medicina conta un massiccio numero addetti positivi tanto da richiedere lo spostamento di personale dall’unico altro reparto”.
Sospese anche tutte le attività di chirurgia, sia d’elezione che d’emergenza ma questa è una situazione comune a tutti i presidi della provincia di Sondrio, che fanno riferimento al nosocomio del capoluogo.
“Ci giunge un’ulteriore, inquietante, voce – aggiungono gli attivisti – per la quale ci sarebbe la volontà di chi ci governa a livello regionale di procedere alla chiusura del nostro presidio, senza che possa tornare, finita l’emergenza Covid, ad essere quello del passato: una struttura reintegrata con tutte le specializzazioni precedentemente presenti e di riferimento per tutti i cittadini della valle”.
Proprio per fugare questi timori il comitato ha deciso di unirsi alle richieste dei sindaci e di chiedere pubbliche e precise rassicurazione a Regione Lombardia in merito alle sorti dell’ospedale di Chiavenna.