SONDRIO – Notizia buona: aumenta il consumo di miele da parte dei consumatori. Notizia cattiva: occorre stare all’erta, perché il prodotto straniero sta invadendo il mercato, soprattutto nella grande distribuzione.
A fare il punto della situazione è Coldiretti Sondrio che rileva come “sugli scaffali dei supermercati più di un vasetto di miele su due viene dall’estero ed è quindi importante verificare con attenzione l’etichetta per non cadere nell’inganno dei prodotti stranieri spacciati per italiani”. Un’analisi confermata dai dati diffusi da Ismea che stima una produzione nazionale di 17 milioni di chili nel 2020.
L’aumento del consumo di miele (peraltro un ottimo dolcificante naturale) è merito della cosiddetta “svolta salutista” che negli ultimi tempi ha coinvolto un numero sempre crescente cittadini: prova ne è l’aumento del 13% degli acquisti familiari di miele nei primi nove mesi dell’anno.
“Ma per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica” consiglia il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini.
In particolare, è possibile trovare il miele in vendita diretta nei cinque AgriMercati che si svolgono periodicamente sul territorio della nostra provincia, tutti in orario mattutino dalle 8 alle 12.30. Nella città capoluogo, Sondrio, l’appuntamento con il Mercato di Campagna Amica è duplice: in piazza Cavour (piazza Vecchia), ogni venerdì mattina dalle 8 alle 12.30 e in piazza Bertacchi, di fronte alla stazione, ogni sabato mattina nella struttura dell’AgriMercato coperto.
Nel giorno di giovedì, invece, i produttori raggiungono sia Morbegno (via V Alpini) che Tirano (viale Cappuccini/piazza delle Torri). È invece quindicinale (alternato ogni due settimane, alla domenica) l’AgriMercato di Bormio in piazza Cavour. Ovviamente qui si possono trovare anche composte, marmellate e confetture già preparate dagli imprenditori agricoli e pronte da portare in tavola.
A tal proposito, va sottolineato che il miele prodotto sul territorio nazionale è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – aggiunge la Coldiretti provinciale – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”. Nota importante: il miele italiano giunge da un comprensorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm, a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina. E si tratta di un ulteriore valore aggiunto molto importante.
Intanto è possibile tracciare un bilancio per l’annata 2020 in provincia di Sondrio: per quanto riguarda il miele di acacia, si stimano rese di 16-18 kg/alveare in Valchiavenna e nella bassa Valtellina, 9-12 kg/alveare nelle postazioni più a nord; per quanto riguarda il millefiori d’alta montagna, in alcune zone vocate si registrano raccolti di 10-14 kg/alveare (a forte connotazione di tiglio e castagno), con punte massime di 19-20 kg/alveare. Altra particolarità montana della nostra provincia è il miele di rododendro: in media 10-14 kg/alveare.