SONDRIO – Il 2020 per l’agricoltura valtellinese è stato un anno difficile. A Sottolinearlo Coldiretti Sondrio.
“Colpa soprattutto dell’emergenza Covid – aggiunge il presidente Silvia Marchesini – che ha investito l’intero comparto agroalimentare e turistico: per di più, il bilancio si aggrava in questi giorni di ‘zona rossa’, con i locali di ristorazione chiusi al pubblico e il turismo azzerato nel cuore della stagione sciistica”.
Le difficoltà legate a lockdown sono state molte. Sin dai giorni delle prime chiusure totali di primavera ci sono state forti limitazioni per la logistica, dei trasporti. La manodopera stagionale è riuscita a raggiungere la provincia di Sondrio in tempo per la vendemmia e per la raccolta delle mele, ma è stata una corsa contro il tempo. L’agricoltura ha dovuto riconvertirsi in tempo zero, a esempio con la consegna a domicilio prodotti agricoli.
Tutti i settori sono in sofferenza, e non solo quelli legati all’agroalimentari: alle chiusure di ristoranti e agriturismi, infatti, si assomma l’interruzione dei flussi dei visitatori che raggiungono la Valtellina e la Valchiavenna, con perdite economiche ancor più marcate. Certamente una situazione critica la vive il comparto vitivinicolo, che trova un notevole sbocco di mercato nella ristorazione. Va detto che, in generale, sono tutti gli ambiti ad essere colpiti dalla crisi: il settore caseario, quello di miele e salumi, ma anche il comparto frutticolo.