CHIAVENNA – Si è conclusa la FASE 1 delle ricerche della signora Paolina Gadola, scomparsa da Chiavenna nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 gennaio.
Durante le prime 120 ore, come previsto dal Piano Provinciale di Ricerca delle Persone Scomparse, sono state attivate le cosiddette “Ricerche Massive”, ossia operazioni su larga scala che hanno visto il coinvolgimento complessivamente di oltre 250 persone, nonché l’impiego di sommozzatori, di unità cinofile, di droni e di elicotteri.
Malgrado l’imponente dispiegamento non si è riusciti a rintracciare la donna scomparsa. Ciò ha reso necessaria l’attivazione della FASE 2, ovvero la cessazione delle ricerche massive e la pianificazione e realizzazione di interventi mirati in taluni punti ritenuti di particolare interesse.
Nello specifico, grazie alla mole di lavoro dei primi giorni, si è quindi escluso dal novero dei luoghi presso cui cercare il 90% del territorio, ritenuto, dagli specialisti, non di interesse e si è deciso di concentrare così l’attenzione dei soccorritori su aree che necessitano maggiori approfondimenti.
Il Prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello ripropone, ora, l’appello alla popolazione lanciato dal sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta. Più precisamente, si invitano tutti i residenti, proprietari di immobili, terreni, stabili della zona “Bette” e dell’area limitrofa alla residenza di Gadola a verificare le proprie pertinenze, quali in particolare stalle, garage, legnaie, tettoie e in generale ogni possibile giaciglio di fortuna presso cui avrebbe potuto trovare ricovero occasionale la donna.
Paolina Gadola. Anche “Chi l’ha visto?” si è occupato della scomparsa della 71enne