SONDALO – Al Morelli, ospedale Covid-19 della provincia di Sondrio, i nuovi ricoveri si susseguono al ritmo di una decina al giorno in una terza ondata che fatica a delinearsi, considerato che, a differenza dell’anno scorso, il numero dei malati non è sceso a poche unità tra una fase e l’altra ma si è mantenuto intorno a cinquanta.
Dalla seconda ondata, a partire dal mese di ottobre, a quella attuale, non c’è stata una reale diminuzione della pressione sulle strutture sanitarie e ora si teme che l’incremento continuerà fino al picco che verrà toccato presumibilmente non prima di una settimana.
Oggi i ricoverati sono 130, di cui 10 in gravi condizioni curati in Terapia intensiva: nel primo padiglione tutti i reparti Covid-19 sono al completo e il reparto aperto all’inizio della settimana nel quarto padiglione sarà potenziato nei prossimi giorni con nuovi posti letto. La questione investe direttamente il personale, poiché nuovi pazienti ricoverati necessitano di altri medici, infermieri e operatori sociosanitari che devono essere trasferiti al Morelli da Sondrio e dagli altri presidi.
Dal primo marzo ad oggi, in meno di venti giorni, i pazienti sono raddoppiati, passando da 65 a 130: sono 13 in più rispetto all’aggiornamento di lunedì. Negli ultimi quattro giorni i ricoveri sono stati 37, tra cui 13 con meno di sessant’anni, e i dimessi 16, oltre ai trasferiti in altri reparti. Nel mese di marzo si arriva a 177 nuovi ricoveri.
Come si era già evidenziato nei giorni scorsi, oltre al costante incremento si conferma anche il dato sull’abbassamento dell’età media dei malati: tra i dieci ricoverati in Terapia intensiva, sette donne e tre uomini, cinque sono nati negli anni Sessanta, tre negli anni Cinquanta e due negli anni Quaranta. Da lunedì scorso si registrano cinque decessi, una donna e quattro uomini, di cui uno nato negli anni Venti, uno negli anni Trenta, due negli anni Cinquanta e uno negli anni Sessanta.