Come gli anziani possono beneficiare dei prodotti terapeutici a base di cannabis 

La cannabis terapeutica non è più considerata un trattamento marginale per disturbi medici; infatti, è ampiamente disponibile in vari paesi del mondo grazie alla sua reputazione di sostanza pericolosa che è notevolmente diminuita). In riferimento a quanto appena accennato, vediamo come gli anziani possono beneficiare dei prodotti terapeutici a base di cannabis. 

 

Che cos’è la cannabis terapeutica? 

La cannabis terapeutica viene spesso prescritta da un medico specializzato per aiutare a curare vari disturbi specie quelli lamentati dagli anziani. In riferimento a questi ultimi va altresì aggiunto che riviste specializzate di geriatria ne esaltano i contenuti, indicando la cannabis terapeutica come sostanza ideale per il dolore cronico, problemi di sonno e altri sintomi. La ricerca degli studiosi tra l’altro rileva anche che un numero crescente di adulti più anziani ora usa la cannabis medicae che si dichiarano soddisfatti dei benefici da essa apportati al loro organismo.  

 

Come la cannabis terapeutica può giovare alla salute degli anziani? 

La cannabis terapeutica può aiutare a trattare una varietà di sintomi che molti anziani in genere lamentano come ad esempio un appetito ridotto, vomito o nausea, agitazione, spasticità, tremore, difficoltà a dormire e soprattutto è ideale per trattare adeguatamente il dolore cronico 

Premesso ciò, va altresì aggiunto che una recente ricerca ha concluso che la maggior parte degli anziani (84,8%) nel loro studio su 122 pazienti ha riportato un certo grado di miglioramento dei vari tipi di disturbi dopo l’utilizzo di cannabis terapeutica consigliata dal loro medico curante.  

Nei soggetti analizzati si tra l’altro notato un utile rilassamento muscolare e che apre le porte a nuove frontiere. Molti esperti del settore infatti asseriscono che la cannabis terapeutica negli anziani può ridurre i tipici tremori associati al morbo di Parkinson. Anche per questa ragione, molte persone stanno cercando una guida per coltivare cannabis in casa, entro i limiti consentiti per legge. 

 

La cannabis terapeutica può prendere il posto di altri farmaci? 

Esperti della medicina convenzionale, oggi vedono di buon occhio la cannabis terapeutica poiché sono convinti che nel complesso, le persone anziane che la utilizzano ottengono effettivamente notevoli benefici in termini di controllo del dolore cronico tipico dell’età avanzata. Anche se non è abbastanza forte per il dolore intenso come ad esempio quello post-chirurgico o a seguito di un osso rotto, è la cannabis è ritenuta ideale per tante altre condizioni dolorifiche specialmente quando si invecchia.  

Parte del suo fascino è che è chiaramente più sicuro degli oppiacei (è impossibile un’overdose e molto raramente crea dipendenza) e può sostituire alcuni noti farmaci antidolorifici che spesso provocano ulcere o gravi forme di gastriti. A margine va altresì aggiunto che quando si parla di somministrazione di cannabis terapeutica ai soggetti anziani ci si riferisce al CBD (cannabidiolo) contenente non più dello 0.6 % di THC delta-9-tetraidrocannabinolo che è uno dei maggiori principi attivi della cannabis e che di fatto lo annovera nella categoria light di cui ne è permessa la vendita anche in Italia per lo svapo. 

 

La cannabis terapeutica potrebbe aiutare il benessere mentale? 

Quando i disturbi medici diminuiscono, il benessere mentale in genere migliora. Questo è stato il caso di alcuni soggetti che un club americano di educazione e sostegno alla marijuana medica ha analizzato in una comunità di pensionati.  

Quest’ultima era principalmente composta da persone con alcuni problemi mentali e che dopo aver assunto la cannabis terapeutica per contrastare l’artrite hanno anche ottenuto dei sensibili miglioramenti psichici. Da ciò si evince che l’uso della cannabis terapeutica non conosce confini e c’è da giurarci che con il passar del tempo saranno molti altri i benefici rilevati nel corso di sempre più frequenti studi e che consentiranno di aprire le verso una nuova frontiera in campo medico.