MORBEGNO – Quest’anno si è svolta a Morbegno la celebrazione provinciale della Festa della Liberazione. Presenti, oltre al Prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello, anche il sindaco della Città del Bitto Alberto Gavazzi, il presidente della Provincia di Sondrio Elio Moretti, il presidente della Comunità Montana di Morbegno Emanuele Nonini e il presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Egidio Melè.
Le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria hanno reso molto sobrio il momento pubblico, con discorsi ufficiali brevi a cura del Sindaco di Morbegno e del Presidente dell’ANPI, il solo suono della tromba a scandire alzabandiera e deposizione della corona al monumento ai caduti. Il Prefetto ha letto il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ha deposto la corona al monumento; infine si è recato a rendere omaggio al monumento ai caduti partigiani nel piazzale delle scuole di viale Ambrosetti.
Qui si ricorda con una targa e un cippo commemorativo un evento eccezionale. La colonna tedesca della Flak, il convoglio di militi nazisti sconfitti che nell’aprile del 1945 risaliva il lago di Como e si dirigeva in Svizzera (e con la quale aveva viaggiato anche Benito Mussolini sul camion numero 34, travestito da soldato tedesco), firmò la propria resa a Morbegno il 28 aprile 1945 proprio nel palazzo delle scuole di via Ambrosetti al “Comando Unificato Valtellina – Alto Lario del Comitato di Liberazione Nazionale”.
Fu un evento storico che, va sottolineato, è uno dei pochissimi casi in Europa, con quello di Villa Migone a Genova del 25 aprile 1945, in cui i tedeschi riconobbero l’autorità delle formazioni partigiane e a loro consegnarono le armi. Negli altri casi i tedeschi avevano firmato la resa nelle mani dei comandi militari angloamericani e non in quelle dei civili.