SONDRIO – Le Rsa della provincia di Sondrio sono in grave sofferenza a causa della mancanza di personale infermieristico all’interno delle strutture. A lanciare l’allarme le tre sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil.
“La carenza degli infermieri – sottolineano in una nota congiunta – è un problema in quanto tale, ma sta diventando un caso per le Rsa e le case di riposo della Lombardia e anche della nostra provincia. Nel corso di un anno, molti sono gli infermieri che hanno rassegnato le dimissioni per andare a lavorare nella sanità pubblica”.
La fuga dalle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali è stata importante, tanto da portare le organizzazioni sindacali, unitamente alle categorie interessate, a richiedere la riattivazione del tavolo permanente di monitoraggio sulle Rsa con il Prefetto di Sondrio, Salvatore Pasquariello, e i vertici di Ats Montagna e Asst Valtellina e Alto Lario.
“Non più rinviabile, l’obiettivo è quello di socializzare un argomento che temiamo possa tradursi nell’impossibilità di garantire gli attuali livelli assistenziali e prestazioni e servizi erogati dalle strutture – aggiungono le sigle sindacali – Non è un mistero che il personale viene pagato meno nelle Rsa rispetto alla sanità pubblica, ma il problema non è solo questo. C’è anche un altro risvolto drammatico che non può essere ignorato: il personale che rimane a lavorare nelle Rsa, sempre meno e già fortemente provato, rischia di esplodere e non reggere i ritmi di lavoro attuali, dovendosi sobbarcare anche il lavoro di chi ha deciso di andarsene”.