Bruno Pozzi. Il giovane reporter del “da Vinci” racconta il Giro d’Italia

CHIAVENNA – Bruno Pozzi (nella foto in alto a sinistra) studente del Liceo Scientifico dell’Istituto Leonardo da Vinci di Chiavenna, iscritto alla classe IV, supportato da un team di compagni dell’ultimo anno – Emanuele Guanella, Lorenzo Maraffio e Giovanni Zugnoni – e con la coordinazione della professoressa di Scienze Motorie Silvia Boffi, si è aggiudicato la vittoria nel contest territoriale di giornalismo nell’ambito del progetto “Reporter per un giorno @ Giro d’Italia” promosso da “RCS Sport-La Gazzetta dello Sport”, rivolto alle scuole secondarie di secondo grado delle province toccate dalle Classiche del ciclismo e del Giro d’Italia.

Lo studente ha partecipato al progetto con un articolo intitolato “È tempo di giro”. La vittoria gli permetterà di vivere una giornata da vero reporter sportivo al Giro d’Italia, sabato 29 maggio, all’arrivo della 19° tappa della 104° edizione del Giro d’Italia in località Alpe Motta di Campodolcino.

Bruno avrà una propria postazione nella Sala stampa del Quartiere Tappa, presso la Palestra Comunale di Campodolcino, dove scriverà un nuovo articolo da inviare entro le 18. Lo studente avrà il compito non facile di unire, nel suo pezzo di non più di 3.500 battute, la descrizione dei territori attraversati dalla corsa e la cronaca sportiva della tappa. Con questo secondo articolo Bruno Pozzi parteciperà a una selezione nazionale per poter vivere un’intera giornata nelle redazioni di SportWeek e Gazzetta dello Sport.

Di seguito l’articolo vincitore di Bruno Pozzi

È tempo di giro

Il Giro d’Italia è una delle tre competizioni a tappe più importanti del ciclismo e si identifica con il colore rosa. Quest’ultimo accompagna la corsa dal 1931 e da allora non ha più abbandonato le spalle del leader della classifica generale, accompagnandolo nelle più faticose giornate ma anche nelle più belle imprese della storia del ciclismo.

Il Giro è un turbine di emozioni che passa dagli atleti fino agli spettatori, parte integrante della corsa; Infatti, senza di loro gran parte dello spettacolo sarebbe perso. I tifosi colorano le strade del giro, soprattutto nei tapponi alpini, dove la montagna si riempie di persone da ogni parte del mondo, pronte a supportare i propri beniamini. La corsa si svolge durante maggio, in piena primavera. Questo porta a grandi differenze climatiche e paesaggistiche: dalla brezza marina, al caldo che annuncia l’estate, ma anche al freddo e al gelo che condizionano le tappe alpine.

Che cos’è per noi il Giro? Che emozioni porta?

Il Giro non è una semplice corsa ciclistica, è un viaggio attraverso le culture, i paesaggi e le bellezze dello Stivale. È l’attesa che passi dal tuo paese, per vivere una festa che ha un sapore particolare: la città si colora di rosa per attendere l’arrivo, o anche solo il passaggio dei corridori, che dal 1909, segna un evento annuale che ha intrattenuto e intrattiene ancora milioni di italiani. Un amore che nasce dai successi di Coppi e Bartali, che continua con i trionfi più recenti di Basso e Scarponi, fino ad arrivare alle imprese di Nibali a Risoul, che ha ribaltato e vinto un Giro che sembrava già scritto e all’attacco di Froome a 80km dal traguardo sul Colle delle Finestre per conquistare tappa e Maglia rosa.

La Maglia Rosa è il coronamento di un sogno, di un percorso, che parte dalle spiagge e dal mare fino a arrivare alle più alte vette, attraverso salite e discese sui più importanti e duri passi italiani. L’immagine della Maglia Rosa è Pantani che attacca, stremato dalla fatica, e al traguardo chiude gli occhi e alza le braccia al cielo. La Maglia Rosa sono anche i gregari, corridori che non gareggiano per la classifica, ma danno anima e corpo affinché il loro capitano possa coronare il suo e il loro sogno: portare la maglia all’arrivo. Gli stessi gregari che per onorare al meglio la Corsa si lanciano in fughe chilometriche o attacchi impossibili per cercare di raggiungere il successo di tappa e sentirsi per un solo momento in paradiso. Senza dimenticare la minuziosa preparazione delle volate per i propri velocisti, che, lanciati ad oltre settanta chilometri orari, regalano uno spettacolo unico.

Il Giro di questo anno avrà inizio a Torino in onore del 160° anniversario dell’unità d’Italia con una cronometro di 9 km per le vie della città. Significativa a livello storico sarà anche la 13° tappa con partenza da Ravenna e arrivo a Verona, per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante. Il giro proseguirà poi con la 14° tappa, dove i ciclisti affronteranno la più dura salita d’Europa, lo Zoncolan, che, con pendenze che arrivano al 25/27%, sarà un importante crocevia per gli uomini di classifica. Fiore all’occhiello sarà la 20° tappa che si concluderà in Valchiavenna e rappresenterà l’ultimo grande ostacolo per i leader della generale, che dovranno affrontare 165 km con 3 GPM di prima categoria per un totale di oltre 4200 metri di dislivello. Un tappone alpino che potrebbe quindi decidere le sorti di questo 104° giro d’Italia. L’attesa e l’aspettativa per questa tappa sono molto alte e sicuramente non rimarremo delusi.

Bruno pozzi, Liceo Scientifico, Leonardo Da Vinci, Chiavenna (SO)