Covid. In Valtellina varianti inglese e brasiliana ma sempre meno ricoveri

SONDALO – La pressione sul Morelli, ospedale Covid-19 per la provincia di Sondrio, è calata ulteriormente negli ultimi giorni: oggi i ricoverati sono 40, dieci in meno di lunedì scorso. A seguito del decesso di un paziente nato negli anni Quaranta, i posti letto occupati in Terapia intensiva sono scesi a sette.

Lo scarto tra dimissioni, 13, e nuovi ricoveri, 4, è più marcato, mentre l’età dei nuovi pazienti che necessitano di cure ospedaliere conferma la tendenza già evidenziata di un notevole abbassamento: dei quattro ricoverati negli ultimi giorni due sono nati negli anni Cinquanta, uno negli anni Sessanta e uno negli anni Ottanta. Si manifesta l’effetto della campagna vaccinale iniziata con gli ultraottantenni e proseguita con i settantenni che hanno già ricevuto in larga maggioranza entrambe le dosi: la conferma ulteriore dell’efficacia del vaccino, riconosciuta dai cittadini che in massa stanno effettuando le prenotazioni.

Oltre al vaccino rimangono fondamentali i dispositivi di protezione individuale e il rispetto del distanziamento sociale per proteggere sé stessi e gli altri dal virus e dalle sue varianti che si sono manifestate anche in provincia di Sondrio.

Nel 95% dei tamponi valutati per la ricerca di variante è stata riscontrata la variante inglese: 140 i casi da dicembre ad oggi, di cui 42 a marzo, 26 in aprile e 61 a maggio. Otto i casi di variante brasiliana, emersi a seguito di test specifici richiesti nel mese di aprile ai laboratori accreditati e resi noti a maggio. Le persone contagiate dalla variante brasiliana, di età diverse, non presentano sintomi e sono isolate nelle rispettive abitazioni.

Da due settimane è il Laboratorio di analisi dell’ospedale di Sondrio, diretto da Antonio Croce, ad effettuare i test sui tamponi positivi per rilevare la variante inglese con tempi di refertazione di uno o due giorni, mentre per la variante brasiliana i tamponi vengono inviati al Laboratorio Sacco.