SONDRIO – Mentre a Madrid si sta svolgendo, in questi giorni, la conferenza sui cambiamenti climatici anche il territorio della provincia di Sondrio non è esente dagli effetti del surriscaldamento globale.
“Il 2019 è stato un anno positivo per i ghiacciai – sottolinea Matteo Fioletti, geologo del centro nivometeorologico di Bormio – grazie alle abbondantissime nevicate dello scorso maggio il ghiacciaio Sobretta [in copertina] ha perso poco più di un metro e mezzo di spessore – pari a circa 66mila metri cubi – a fronte della riduzione di 3 metri registrata nel 2018”.
La copiosa coltre di neve – in aumento dell’80% rispetto al 2018 – ha permesso di preservare il ghiacciaio dall’ablazione che solitamente ha inizio verso giugno mentre, quest’anno, è stata registrata solamente nei primi giorni di agosto.
Nonostante la buona annata, però, la situazione dei ghiacciai di tutto l’arco alpino è tutt’altro che florida: dal 2006 al 2019, infatti, la loro superficie totale è diminuita del 66% a causa dell’aumento delle temperature.
Molte le conseguenze derivanti dalle trasformazioni cui sta andando incontro l’ambiente dell’alta montagna: l’aumento della portata dei fiumi, l’indebolimento della struttura del permafrost – che comporta un maggior rischio di frane – e la riduzione di un’importante riserva di acqua dolce, utilizzata sia per i consumi domestici sia per quelli legati all’agricoltura e all’allevamento, sono solamente alcuni dei fattori cui dovremo, nei prossimi anni, far fronte.
Michele Broggio