SONDRIO – Potenziare i servizi dei punti informativi dedicati agli stranieri e favorire la crescita delle competenze delle istituzioni e delle organizzazioni attive nell’assistenza ai migranti per garantire risposte sempre più efficaci ai bisogni dei cittadini provenienti dai Paesi a forte pressione migratoria e per promuovere l’integrazione.
Ecco gli obiettivi di “V.I.R., Valli in rete” del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014–2020 promosso dalla Prefettura di Sondrio insieme a cooperative e associazioni attive sul territorio provinciale.
Il progetto si concluderà nel giugno del prossimo anno e può contare su una dotazione finanziaria di 210mila euro. “La presenza di istituzioni, aziende sanitarie, cooperative, associazioni e organizzazioni sindacali – sottolinea Nicole Testini, presidente della cooperativa sociale Altra Via – è indice della complessità del fenomeno e della necessità di unire le forze per accrescere conoscenze, competenze e qualità dei servizi offerti alla popolazione straniera”.
Altra Via, sulla base dei dati elaborati dalla Fondazione Ismu rileva che nonostante la pandemia è aumentato il numero di cittadini stranieri residenti in provincia di Sondrio. Secondo i più recenti dati resi disponibili dall’Istat ed elaborati dal sono 9.976 gli stranieri residenti in provincia di Sondrio al primo gennaio 2021, di cui 1.929 nel Comune capoluogo. Al 1° gennaio 2020 erano 9.937, di cui 1.912 nel Comune capoluogo.
“Oltre al rafforzamento delle capacità di lavoro in rete tra attori pubblici e privati attivi nel sistema di accoglienza ai migranti, si vuole potenziare il sistema di supporto ai cittadini stranieri – aggiunge Testini – in particolare nell’ambito dei servizi di informazione, con specifica attenzione all’orientamento verso gli uffici nei quali possono trovare risposte alle loro esigenze. L’obiettivo è fare crescere le competenze del personale nell’ambito dell’assistenza ai migranti, migliorando l’efficienza dei servizi”.
La cooperativa sociale Altra Via, oltre a occuparsi del coordinamento operativo e a collaborare con la Prefettura, Anolf e Cisl per potenziare le attività del Consiglio territoriale per l’immigrazione, coordina la gestione dei punti informativi insieme al sindacato. Da aprile in questi sportelli lavorano, oltre al personale già presente in passato, quattro operatori interculturali. In caso di necessità è previsto l’intervento di altre figure con competenze specifiche.
Altre tre cooperative attive su tutto il territorio provinciale sono partner del progetto Valli in rete. Forme è responsabile dell’erogazione dei servizi di mediazione linguistico-culturale a favore delle istituzioni, ad esempio in ambito sanitario. Lotta contro l’emarginazione mette a disposizione figure specializzate nell’assistenza a cittadini vittime di tratta e in caso di dipendenza da gioco d’azzardo. Il progetto si svolge non solo in Valtellina, ma anche in Valchiavenna, dove Nisida è presente con un operatore interculturale nel punto informativo di Chiavenna.
Chiara Casello, responsabile di Anolf e Cisl per il potenziamento dei punti informativi, sottolinea che la volontà di promuovere questo progetto parte da una precisa constatazione: l’utenza straniera in provincia di Sondrio è non solo aumentata, ma è anche cambiata sensibilmente in conseguenza dei nuovi flussi migratori. “Fino a pochi anni fa i nostri servizi erano rivolti prevalentemente a persone provenienti da Marocco, Senegal, Sud America ed Europa Orientale – spiega la presidente di Anolf – In larga maggioranza si trattava di cittadini che erano impiegati nell’edilizia e nell’assistenza. Da alcuni anni l’Africa Centrale è la zona di provenienza di molti migranti”.
Come sottolinea il viceprefetto Umberto Sorrentino, responsabile del coordinamento e della gestione generale del progetto, l’idea di promuovere il percorso V.I.R. è nata nel corso delle riunioni del Consiglio territoriale per l’immigrazione, l’organismo che affronta le tematiche relative alla presenza di cittadini stranieri in provincia di Sondrio insieme a istituzioni e associazioni. “Negli incontri molti dei componenti hanno messo in risalto delle situazioni problematiche. Possiamo citare, ad esempio, le difficoltà riscontrate dai migranti nell’accesso ai servizi sanitari. Davanti a questa situazione abbiamo compreso che queste criticità avrebbero potuto essere risolte facendo squadra”.