SONDRIO – Anche in provincia di Sondrio i lavoratori e le lavoratrici hanno partecipato allo sciopero del Trasporto pubblico locale.
Oggi si è svolta la mobilitazione di un’intera giornata promossa dalle segreterie di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna. In tutta la provincia di Sondrio, quindi, sono sospese varie corse degli autobus, tranne che nelle fasce garantite.
“Si tratta del terzo sciopero di 24 ore per il rinnovo del contratto nazionale del settore, scaduto ormai da tre anni – afferma Andrea Frangiamore, segretario generale Filt-Cgil Sondrio – Stiamo parlando di quasi duecento lavoratrici e lavoratori attivi in provincia di Sondrio in un settore essenziale, che hanno dimostrato grande senso di responsabilità durante la pandemia, mettendo a rischio la propria salute”.
Autisti, impiegati, addetti alle biglietterie e tecnici delle officine hanno fornito un contributo essenziale anche durante le fasi peggiori della crisi sanitaria, ma le parti datoriali si rifiutano di sottoscrivere un accordo in grado di garantire miglioramenti delle condizioni lavorative, normative e salariali.
“Si tratta – prosegue Frangiamore – di una chiusura ancora più incomprensibile visto che, con i diversi provvedimenti legislativi dei mesi scorsi, sono stati stanziati 2,8 miliardi di euro, in tutta Italia, a copertura dei mancati ricavi derivanti dalla vendita di biglietti e abbonamenti”.
Le ricadute, secondo la Filt-Cgil, colpiscono anche il servizio dedicato ai cittadini che, in un territorio di montagna come quello della provincia di Sondrio, utilizzano quotidianamente i pullman di linea. Senza dimenticare quei turisti per i quali gli autobus sono gli unici mezzi pubblici disponibili per raggiungere le località di montagna.