CHIAVENNA – Corre sui social ma rimane “di peso” lo scontro sulla destinazione di p𝐚𝐥𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐕𝐞𝐫𝐭𝐞𝐦𝐚𝐭𝐞 Franchi, di proprietà del Comune di Chiavenna, possibile nuova sede istituzionale dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio in seguito alla richiesta inoltrata dal dirigente dell’UST Fabio Molinari al sindaco Della Bitta.
Attacca la lista di minoranza Ho a cuore Chiavenna: “Ci rammarichiamo del fatto che l’amministrazione non sia stata coinvolta: non sarebbe stato opportuno portare in sede di consiglio comunale la richiesta? O meglio ancora convocare la commissione Cultura, di cui più volte abbiamo auspicato la costituzione? Ribadiamo che cultura ed arte, a nostro avviso, non sono secondari agli altri ambiti di confronto amministrativo, come i lavori pubblici o statuto e regolamenti, per citarne alcuni. Chiediamo quindi chiarimenti al Sindaco su cosa significhi “nuova sede istituzionale di rappresentanza” e cosa questa concessione comporti, nonché a quali condizioni la concessione sia stata conferita. Le scelte di gestione e custodia della nostra città e, in particolare, di un gioiello pubblico come lo splendido palazzo rinascimentale che l’ultima proprietaria, Maria Eva Sala, decise di donare alla comunità e al Comune di Chiavenna nel 1985, riteniamo debbano essere condivise nell’ottica di una valorizzazione e tutela del patrimonio comune”.
Non l’ha presa bene (eufemismo…) il dirigente dell’UST. Molinari replica: “Se avete intenzione di portare sul piano politico una questione che non è politica, avete scelto la persona sbagliata. Ritirerò immediatamente la mia richiesta ma non dimenticherò che in questo gruppo ci sono dei docenti, che dovrebbero essere un esempio di garbo istituzionale e di sensibilità pedagogica”.
“Questo è un pessimo esempio che viene offerto alla comunità scolastica di cui siamo al servizio – aggiunge il dirigente – oltre che una modalità irrituale di discutere del “bene” secondo il concetto di Politica coniato da Aristotele. Essere nel mezzo di una becera bega politica offende il mio ruolo istituzionale e non accetto questo genere di mancanza di rispetto”.