TALAMONA – Un foglio messo sul tavolo e una storia tutta da scrivere, a più mani: così il sindaco di Talamona Davide Menegola ha presentato il progetto del Parco Tartasì, che sorgerà sul conoide del Tartano. Un’ampia porzione di territorio, 220 ettari in totale, posta all’ingresso della Valtellina, da mettere in sicurezza prima, riqualificare poi e quindi trasformare in un’area attrattiva che punta sugli elementi identitari del territorio, le tradizioni, il paesaggio, i prodotti tipici, l’attività agricola per catturare l’interesse dei turisti.
La presentazione agli stakeholder è stata l’occasione per illustrare il percorso avviato diversi anni fa e per anticipare le linee di sviluppo. Una tappa fondamentale per coinvolgere tutti, enti pubblici, aziende, associazioni e cittadini, in un progetto del territorio che abbraccia l’intera provincia di Sondrio, emblematico per le potenzialità che sarà in grado di sviluppare. Un’opportunità dal punto di vista turistico per farsi trovare pronti all’appuntamento olimpico del 2026.
È toccato all’assessore all’Urbanistica Luciana Luzzi illustrare l’area posta tra il fiume Adda e le Orobie, che nei secoli ha rappresentato una minaccia per l’abitato di Talamona per le alluvioni che hanno causato esondazioni. Il conoide è anche una zona di elevato valore paesaggistico e ambientale che necessita di tutela per la salvaguardia della biodiversità.
I primi interventi mirano quindi alla messa in sicurezza idrogeologica con il completamento del progetto Franzetti, elaborato a seguito dell’alluvione del 1987, al recupero agricolo e alla riqualificazione del bosco. Per illustrare il parco agricolo è intervenuto il consigliere con delega all’Agricoltura e al Progetto Tartasì Maurizio Giboli, che già nel precedente mandato amministrativo, nello stesso ruolo, aveva seguito i lavori preparatori: strumenti urbanistici e studi forestali che hanno rappresentato i primi, fondamentali passaggi.
Delle ambizioni turistiche del progetto ha parlato l’assessore al Turismo Angela Perlini: “La posizione strategica all’uscita della tangenziale di Morbegno, l’ampiezza e le caratteristiche dell’area la rendono l’ideale biglietto da visita per impressionare chi arriva in Valtellina. Anche il fondovalle ha molte potenzialità, finora inespresse, in ottica turistica e questo progetto è stato studiato per svilupparle, con ricadute positive sul tessuto economico e sociale di Talamona, di tutta la Bassa Valtellina e anche del resto della provincia”.
Dell’area, nella parte a nord della vecchia statale 38, fa parte anche uno stabile che giace inutilizzato, con destinazione artigianale, oggi di proprietà della Banca Popolare di Sondrio. Il responsabile del Servizio supporto logistico operativo dell’istituto di credito Matteo Bertolini, dopo aver plaudito all’idea del Comune di Talamona, ha informato del progetto per la demolizione e ricostruzione della struttura esistente e per la riqualificazione ambientale dell’area. Il team di professionisti incaricato, formato da Luca Gadola, Luca Volpatti e Gabriele Zecca, ha già presentato quelle che l’ingegner Gadola ha definito suggestioni progettuali per una diversa idea di accoglienza che puntano sui materiali locali, sulla sostenibiolità ambientale e sulla funzionalità aprendosi a una destinazione che riunisce ricettività, commercio, servizi e intrattenimento.
Nel merito del progetto del Parco Tartasì è entrata Simona Nava di Sviluppo Creativo, che lo ha ideato nelle caratteristiche e nei contenuti. Un parco a tema, fortemente identitario, che racconta il territorio in tutti i suoi aspetti, proponendo divertimento a impatto zero, attività ludiche e didattiche, di giorno e di notte.
Gli obiettivi principali sono sette: creare attrattività territoriale tutelando gli aspetti naturalistici, incrementare i flussi turistici; aumentare la permanenza dei turisti; destagionalizzare; riqualificare; promuovere l’ospitalità dei residenti; far conoscere storie e tradizioni. Un turismo slow in cui sono le esperienze vissute a fissare il ricordo e a generare consenso.
L’acqua e il legno sono al centro delle attività per conoscere e imparare divertendosi, fra laghetti, percorsi e una scoperta del bosco che si realizza da dentro e dall’alto, insieme a videoracconti e installazioni che presentano gli antichi mestieri. L’agricoltura si impara all’interno di casette laboratorio diventando contadini per un giorno, assumendo uno stile di vita rispettoso della natura.
Il Parco Tartasì di notte si trasforma per allungare l’esperienza dei visitatori e per accoglierne di nuovi: spettacoli di luci, illuminazione artistica e schermi ad acqua che proiettano immagini di animali. E poi un’area eventi attrezzata, sentieri di collegamento, totem interattivi, punti ristoro e aree relax a completare l’offerta di un parco tematico unico nel suo genere.
In chiusura della presentazione è intervenuto l’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni Massimo Sertori che ha condiviso le linee guida di un parco tematico che genera emozioni raccontando la Valtellina, dove si ritrovano i temi che la caratterizzano, primo fra tutti il paesaggio che è il nostro patrimonio più importante. Ha osservato come il turista, uscendo dalle gallerie del lago, si trovi un territorio montano che gli si apre davanti percorrendo la nuova statale 38, del quale ha una percezione molto positiva: questa iniziativa parte da Talamona ma ha una valenza provinciale e, in quanto tale, dovrà esserci un confronto allargato, nell’ambito del sistema Valtellina.
Il Parco Tartasì da oggi inizia il suo percorso: Talamona e la Bassa Valtellina guardano a un nuovo sviluppo turistico che pone al centro il territorio, le sue tradizioni e le sue peculiarità. Un turismo lento, meditato e rispettoso dei luoghi che trova in questa iniziativa la sua realizzazione, andando incontro alle nuove preferenze espresse dai vacanzieri.