SONDRIO – Non si fermano le polemiche in merito alla decisione dei sindaci della provincia di Sondrio che lo scorso dicembre hanno deciso di votare quasi all’unanimità – uniche eccezioni Montagna in Valtellina e Forcola – a favore della proposta di Secam relativa alla dilazione sui mutui.
Secondo il comitato per il Coordinamento per l’acqua pubblica della Provincia di Sondrio, però, tale votazione – che consentirà a Secam di corrispondere ai comuni, fino al 2025, solo il 40% delle quote dei mutui mentre il restante 60% verrà erogato negli anni successivi – potrebbe essere non del tutto legittima.
“I sindaci – sottolineano gli attivisti – hanno votato senza la preliminare autorizzazione dei propri consigli comunali. Trattandosi di argomenti che riguardano società partecipate e mutui e che interessano più esercizi di bilancio, la competenza non può che essere del consiglio comunale”.
Forti perplessità, sempre secondo il comitato, anche in merito alla legittimità stessa dell’operazione promossa da Secam: “La corrispondenza delle rate è obbligatoria per legge e non è basata su di un accordo tra le parti”.
Tra le perplessità sollevate dagli attivisti anche quelle legate alla possibilità che i comuni siano tenuti ad accantonare la somma corrispondente ai mutui non corrisposti, con le relative conseguenze negative che una soluzione di questo tipo comporterebbe soprattutto per le amministrazioni più piccole.
M. B.