MORBEGNO – Non piacciono gli argini, recentemente realizzati, nei pressi del Ponte della Ganda a Morbegno. Già 2 anni fa, quando vennero realizzate le opere di difesa contro un’eventuale piena dell’Adda, nella zona di Campovico, l’impatto ambientale aveva fatto storcere il naso a molti e la situazione sembrerebbe essersi ripetuta con la realizzazione degli argini sulla riva opposta del fiume.
“Si è cercato di rendere il tutto il meno impattante possibile – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici di Morbegno Franco Marchini – La scarpata, che al momento si presenta nuda, con la primavera verrà ricoperta di erba e sarà certamente meno sgradevole da guardare. In aggiunta verrà tolta quell’orrenda rete di sicurezza e l’argine fingerà direttamente da parapetto”.
La scelta di realizzare degli imponenti argini a monte del Ponte della Ganda, struttura che in caso di piena potrebbe fungere da diga, favorendo un’esondazione, non è stata presa arbitrariamente: “La legge – sottolinea Marchini – impone di edificare degli argini in grado di resistere alla portata duecentennale dell’Adda, un fenomeno che si può verificare una volta ogni 200 anni, che magari nessuno ha mai visto ma che è previsto dall’ordinamento giuridico”.
“Nel corso di una simulazione – conclude l’assessore – è stato dimostrato che senza questi argini l’acqua sarebbe in grado di sommergere, per un metro circa, il bocciodromo”.