Bertacchi. La preside: “Coscienza tranquilla, parlano le carte”

CHIAVENNA – “Non esiste alcun caso Bertacchi – ha sottolineato la preside dell’istituto chiavennasco Eliana Giletti – Tutto è stato fatto in modo chiaro e trasparente e a norma di legge e la documentazione in nostro possesso lo può provare”.

Proseguono le polemiche in merito alla possibile discriminazione subita da alcuni studenti della classi prime dell’Istituto Bertacchi di Chiavenna. Secondo alcuni genitori – che hanno inoltrato un esposto agli uffici provinciali e regionali e un altro al Miur – al momento della formazione delle classi si sarebbe formata una sezione di “serie A” – comprendente alunni omogenei e dal buon rendimento – e un’altra di “serie B” con ragazzi più problematici e stranieri.

A rigettare le accuse – oltre all’archiviazione del caso da parte degli uffici scolastici provinciali e regionali, effettuata dopo un’approfondita indagine – sarebbero i numeri stessi degli alunni presi in considerazione.
“Stiamo parlando di 7 studenti stranieri, equamente suddivisi nella varie classi, su un totale di 73 ragazzi – sottolinea la dirigente scolastica – La maggior parte di loro ha compiuto praticamente l’intero ciclo di studi nel nostro sistema scolastico ed è, quindi, perfettamente integrato. Inoltre, per il nostro istituto la diversità rappresenta un valore aggiunto”.

Le buone pratiche di inclusione portate aventi dalle Bertacchi – lezione con classi aperte, progetti teatrali e percorsi personalizzati sulle esigenze degli studenti più fragili – sono anche state oggetto di un articolo che apparirà, tra alcune settimane, sulla stampa specializzata.

“Insegno dal molti anni – ha aggiunto Lorenza Martocchi, vicepreside dell’istituto e membro della commissione che si è occupata della formazione delle classi, accusata da un ristretto numero di genitori di aver operato favoritismi – Ho sempre insegnato ai miei alunni ad essere trasparenti, onesti, educati e rispettosi di sé e degli altri. Questi valori sono quelli che porto avanti nella mia professionalità. Le accuse che ci sono mosse sono assolutamente infondate”.

Michele Broggio