Istituto Bertacchi. La preside: “Promuoviamo l’inclusività anche con attività extrascolastiche”

CHIAVENNA – “Il nostro è un istituto inclusivo, che punta all’integrazione di tutti i ragazzi”. A sottolinearlo Eliana Giletti, preside dell’Istituto Bertacchi di Chiavenna dove 9 genitori hanno presentato un esposto al Miur, sollevando dubbi sulla corretta procedura nella formazione delle classi prime delle scuole medie.

Ad essere coinvolti 44 studenti, 7 dei quali stranieri che, secondo i genitori firmatari dell’esposto – archiviato, dopo un’indagine interna, dagli uffici regionali e provinciali ma ancora al vaglio del ministro – sarebbero stati divisi in maniera disomogenea, andando a creare una classe di “serie A” e una di “serie B”.

“Portiamo avanti molte attività per promuovere l’inclusione di tutti – sottolinea la dirigente – I nostri docenti seguono il Protocollo accoglienza, all’interno del quale sviluppiamo il progetto Forte processo immigratorio. Inoltre, i ragazzi con maggiori difficoltà, comprese quelle linguistiche per gli studenti stranieri, seguono percorsi individualizzati, calibrati sulle necessità di ognuno”.

Attraverso lo sport, poi, le Bertacchi promuoverebbero l’inclusione anche al di fuori delle pareti dell’istituto: “Siamo in contatto con le associazioni sportive del territorio – spiega Giletti – allo scopo di favorire, e velocizzare, il processo di integrazione con il coinvolgimento degli studenti stranieri all’interno di attività extrascolastiche”.

A sollevare dubbi nei genitori firmatari dell’esposto, però, più che l’effettivo programma di inclusività della scuola sarebbero le procedure con cui la preside, la vice preside – Lorenza Martocchi – e la commissione incaricata avrebbero proceduto nella formazione delle classi.

“Alla dirigenza – sottolineano i genitori – non chiediamo affermazioni astratte sulla propria credibilità, o sulla validità dell’offerta formativa e sull’inclusività della Bertacchi (mai messe in discussione), ma a questo punto prove concrete”.

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